Prof. Giulio Tarro: In autunno non vi sarà nessuna ondata Covid

Nella nostra intervista esclusiva il candidato al Nobel spiega la situazione attuale e ciò che avverrà in autunno

ROMA – Aumento dei casi covid; chiusure e restrizioni da parte del governo e da parte delle regioni; ripresa dell’anno scolastico sono stati i temi affrontati con il prof. Giulio Tarro che, ancora una volta ospite su Mimmo Abramo Notizie, ha risposto alle nostre domande. Ecco cosa ci ha detto.

Professore, Siamo in piena estate e contagi sono risaliti. Le regioni su dettato del governo adottano provvedimenti restrittivi. Cosa sta accadendo?

L’aumento dei casi positivi al Covid-19 è dovuto ai casi importati alle frontiere, turisti e commercianti sia italiani che stranieri, ed agli immigrati

Il cado, il sole e il mare non hanno bloccato completamente la diffusione del virus. Dobbiamo aspettarci un autunno preoccupante?

Il sole ed il mare hanno funzionato perché il virus non sopravvive ai raggi UV oltre i 6-7 minuti pertanto l’asintomatico ha circolato senza problemi per se è per gli altri.

Ancora una volta si registra la contrapposizione tra medici che sostengono che il contagiato non è un malato e chi afferma il contrario. Lei chi crede abbia ragione.

Secondo l’OMS non vi sarà un’ondata autunnale perché in una pandemia ogni nazione ha la sua curva epidemica nel tempo (la Cina prima, l’Italia dopo, quindi i paesi europei, l’USA, il Brasile, l’India successivamente, eccetera) fino al completamento per la maggior parte della risposta immunologica e dell’immunità di gregge. Il soggetto col virus, ma senza sintomi raramente può essere contagiante (16% secondo OMS), può sviluppare una malattia inapparente con la produzione degli anticorpi neutralizzanti o può essere trattato con opportuna terapia.

Perchè non si parla più di plasmaferesi e di plasma iperimmune eppure si è verificata la sua efficacia.

La sieroterapia rappresenta la terapia di elezione, anche adesso approvata dalle federazioni nazionali del farmaco, ed in USA addirittura la stanno usando come profilassi per gli operatori sanitari! la ricetta israeliana era di fare circolare il virus tra i giovani (ed isolare gli anziani), pertanto le preoccupazioni sono eccessive e fuori luogo, compreso l’uso delle mascherine; con il buonsenso si può riprendere l’anno scolastico che è stato già ripreso a maggio in Danimarca e Austria, e mai sospeso in Svezia.

La ripresa della scuola viene vista come un evento preoccupante sia in termini di possibili focolai che in termini di gestione dei giovani all’interno delle classi. Quale dovrebbe essere il giusto approccio?

La constatazione che l’età media dei contagiati si sia abbassata (35 anni oggi 19-08-2020) rappresenta un fatto positivo perché il virus ha una prognosi migliore rispetto agli anziani che sono spesso affetti da altre patologie cardiovascolari, metaboliche, eccetera