Progetto Democratico va all’attacco sulla questione Cozzo Cervello
A tenere banco ancora una volta è l’utilizzo delle risorse boschive di Cozzo Cervello
PAOLA – Non accenna a placarsi la polemica su “Cozzo Cervello”. Dopo la dura discussione in consiglio comunale di un mese fa la diatriba politica si sposta sui media. Ieri ad intervenire era stata Rete dei Beni Comuni, oggi invece è Progetto Democratico che è rappresentato in consiglio comunale dal consigliere Provinciale, Pino Falbo e dalla Consigliera Comunale, Anna Anselmucci.
Il gruppo di Progetto Democratico ha diffuso un comunicato stampa che vi proponiamo per intero.
“Registriamo con rammarico e delusione la notizia che l’iter di disboscamento di Cozzo Cervello prosegue inesorabilmente, nonostante le promesse pubbliche del sindaco Roberto Perrotta e dell’allora presidente del Consiglio comunale, Graziano Di Natale, circa l’attenzione e la tutela che avrebbero riservato a quel pezzo di paradiso naturale dell’Appennino paolano, già fortemente provato dagli incendi dolosi, dagli inquinatori di professione e da quanti, ogni anno, fanno razzia della legna per destinarla al mercato nero, spesso agevolati dalla mancanza di controlli. Per incassare quattro spiccioli, dunque, l’Amministrazione comunale ha deciso di andare avanti come una ruspa, programmando la distruzione di quelle pochissime piante rovinate ma anche di migliaia di alberi di pregio. Anche la politica ambientalista, dunque, non fa per questa amministrazione comunale, che in oltre tre anni si è occupata solo di accaparramento di “poltrone” e riparazione di marciapiedi, dedicandosi prevalentemente alla rissa e mettendo completamente da parte l’ambiente, la sua tutela e valorizzazione. Fortunatamente i danni sono limitati, grazie anche al nostro intervento, unitamente ad Ambientalisti e altre forze di minoranza. Mesi fa siamo infatti riusciti a scongiurare anche il taglio di quelle piante che interessano il “Cammino di San Francesco di Paola”, che gli amministratori avevano inserito nel piano di disboscamento. E qui registriamo pure la palese bugia di chi dovrebbe amministrare bene il Comune di Paola: avevano dichiarato fino alla noia che nel piano di disboscamento non era compreso il “Cammino di San Francesco”, salvo ora smentirsi clamorosamente con la determina di caposettore numero 415 del 2 settembre, attraverso la quale si incaricano due esperti, costituiti in “Raggruppamento temporaneo di professionisti”, per procedere alla rimodulazione del progetto di taglio del lotto boschivo, stralciando l’area interessata dal sentiero “Il Cammino di San Francesco di Paola”. Nel documento, infatti, si legge testualmente: «il lotto boschivo oggetto dell’appalto espletato, interessa parzialmente il sentiero de “Il Cammino di San Francesco di Paola”, percorso di pellegrinaggio che collega San Marco Argentano a Paola».
In virtù di ciò, «al fine di tutelare tale percorso e meglio verificare interferenza del taglio selettivo con lo stesso». Dunque, se mesi addietro smentivano con enfasi, pubblicamente, su giornali e web, questa circostanza, ora la confermano clamorosamente in un atto pubblico. Tuttavia, a prescindere dalla variante, il problema resta comunque. I nostri amministratori andranno a falcidiare le piante di quello splendido scorcio dell’Appennino paolano per le consuete ripicche a cui Perrotta e Di Natale ci hanno abituati. Con tante zone montane che ci sono, molte caratterizzate dalla presenza di centinaia di alberi ammalorati, loro si accaniscono su uno dei luoghi più belli perché non vogliono ammettere errori o rinunciare a forzature. E tutto ciò in cambio di pochi spiccioli di incasso, peraltro vanificati a seguito dell’affidamento di questo recente incarico tecnico per predisporre una variante. Non ne azzeccano una, insomma. Auspichiamo un intervento del Ministero dell’Ambiente per scongiurare questo inutile scempio. Noi siamo disponibili ad aderire a civili iniziative di protesta che ambientalisti o altre forze politiche volessero organizzare e non ci dispiacerebbe nemmeno essere tra i promotori. Presto discuteremo della vicenda nel direttivo di Progetto Democratico”.