Sulla costa si chiudono gli ombrelloni per protestare contro chi inquina il nostro mare

Roberto Pennestrì commenta amareggiato lo stato del nostro mare: “È una battaglia persa”

Tirreno Cosentino – È inutile, il cosiddetto “Mare da Bere” è e rimarrà una chimera se non cambierà la mentalità dei cittadini e soprattutto degli amministratori degli enti locali che, con alcune eccezioni (vedi S. Maria del Cedro e poche altre realtà), danno poco spazio alla salvaguardia dell’ambiente. Alcuni video che circolano sui social che testimoniano scarichi fognari riversati direttamente in mare provenienti da depuratori non propriamente depuranti. Al di la di quello che possano dire gli operatori del turismo che spesso si lamentano davanti a denunce di tal tipo, mostrando poca lungimiranza guardando solo al fatto attuale e mossi dalla paura di una stagione estiva che possa essere rovinata da tale “cattiva pubblicità”, il problema deve essere denunciato sempre e comunque, in qualunque mese dell’anno e da parte di tutti, nessuno escluso. Fortunatamente non tutti la pensano così.

È il caso di Roberto Pennestrì, che da anni conduce una battaglia contro l’inquinamento del nostro mare, che ha aderito ad una iniziativa a cui hanno preso parte diversi lidi balneari insidiati sul tirreno cosentino. Essa si è concretizzata nel chiudere gli ombrelloni il segno di protesta. Purtroppo non tutti i gestori di lidi balneari hanno accolto questo invito. È davvero un peccato perché i primi a risentirne nel futuro saranno proprio loro. Abbiamo raggiunto Roberto Pennestrì, gestore del Lido Holiday Beach che ha così commentato: ” sono davvero amareggiato per lo stato in cui versa il nostro mare. Sono anni che mi batto per un mare pulito ma a fronte di quello che sono le conseguenze di riunioni con le autorità competenti testimoniate anche attraverso video sui social mi viene da pensare che ormai siamo in una strada senza uscita perchè l’uscita non vogliamo trovarla. Se non si giungerà ad una risoluzione definitiva della vicenda “mare sporco”, questo sara il mio ultimo anno di attività a Paola dopo 25 anni di dedizione e passione che ho profuso per questo lavoro. Andrò via da Paola e venderò il mio stabilimento balneare”. Parole piene di amarezza che non possono far altro che riflettere anche a chi sostiene che nel periodo estivo non bisogna postare e denunciare la situazione drammatica in cui versa il nostro mare. Esso va difeso e va difeso sempre e comunque, senza se e senza ma.