Terapia Intensiva Paola, qualcosa non torna!
Ecco cosa emerge dalla lettura cronologica degli atti ufficiali e dalle dichiarazioni dell’ex Commissario Asp di Cosenza
PAOLA – La terapia intensiva nell’ospedale di Paola è davvero un vero dilemma che ormai rasenta il paradosso tragicomico.
È obbligatorio fare una premessa a scanso di equivoci che potrebbero dare spazio a strumentalizzazioni che di questi tempi sono cavalli di battaglia.
La premessa è: Riteniamo la terapia intensiva dell’Ospedale di Paola un servizio importante, per il rafforzamento d’offerta ospedaliera che copre un intero territorio, anche in vista del rafforzamento dell’intera area chirurgica del “S. Francesco di Paola”. Bene dunque chi si spende per questo . Fatta questa premessa e stroncata sul nascere ogni strumentalizzazione, ritorniamo a ciò che compete ad un giornalista, quello di analizzare ciò che volgarmente vengono chiamate “le carte” ossia i documenti e gli atti ufficiali che portano alla individuazione del presidio Ospedaliero di Paola come luogo dove allocare 4 posti di terapia intensiva. Così, documenti alla mano vediamo cosa c’è che non quadra.
Partiamo con la cosiddetta “RELAZIONE CAPRISTO” ossia la relazione fatta dall’ingegnere Antonio Capristo, responsabile della U. O. ingegneria clinica (per intenderci quello che stabilisce se uno stabilimento Ospedaliero possiede o non possiede i requisiti per ospitare un determinato reparto o servizio).
In data 25 marzo 2020
l’ingegnere Capristo confeziona una relazione, a seguito di un sopralluogo nel presidio Ospedaliero di Paola dove stabilisce (in sintesi) che L’ospedale di Paola non possiede i requisiti per ospitare la terapia intensiva. In merito al 5° piano dice (sempre in sintesi) che possono in via transitoria e emergenziale (per via del covid) essere recuperati 4 posti di terapia intensiva. Che in soldoni significa in via del tutto temporanea.
Ma Capristo dice di più. Avverte che la realizzazione della terapia intensiva a Paola può avvenire grazie alla presenza del vecchio blocco Ospedaliero dove al 3° piano è stata individuata l’area idonea per avviare i lavori per realizzare il reparto di terapia intensiva.
Per la terapia intensiva di Paola vengono così Stanziati circa 460 mila euro, che sicuramente non potevano essere spesi se non per un reparto stabile e definitivo (3° piano vecchio blocco Ospedaliero). Almeno riteniamo sia così.
Primi giorni aprile 2020
A dare conforto e supporto alla nostra deduzione viene in soccorso una dichiarazione stampa dall’ex commissario Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, che mentre da una parte dice che si possono allestire i posti TRANSITORI di Terapia Intensiva afferma nel contempo che ha autorizzato i lavori del 3° piano del vecchio blocco Ospedaliero che guardacaso è dove l’ingegnere Capristo aveva individuato l’area per la terapia intensiva stabile e definitiva dell’ospedale di Paola, e per i quali erano (immaginiamo) stati Stanziati i 460 mila euro di cui sopra.
Questa la dichiarazione dell’ex commissario Zuccatelli riportata mezzo stampa e attraverso il canali social i primi giorni di aprile 2020
Il 19 giugno 2020
la Regione Calabria pubblica l’approvazione del Decreto n. 91 (Decreto n. 91 del 18 giugno 2020) che prevede il riordino della Rete ospedaliera in Calabria e dove effettivamente vengono individuati 4 posti di terapia intensiva da allocare nel P. O. di Paola. Ma incredibilmente si individua il 4° piano
È chiaro che si tratta di un errore di battitura (o forse no.. Mah!) ma che in un documento così importante diventa sostanziale.
Ma è altrettanto chiaro che il piano di riordino della Rete ospedaliera che riorganizza i servizi ospedalieri debba per forza includere reparti definitivi e non transitori, quindi si suppone che dove si è scritto 4° piano si intendeva 3° piano del vecchio blocco Ospedaliero come individuato dall’ingegnere Capristo nella sua relazione e per come annunciato nelle sue dichiarazioni mezzo stampa dall’ex commissario Zuccatelli.
Fin qua la lettura degli atti ufficiali, che ad un certo punto lasciano tutti molto più che perplessi questo perché il reparto di terapia intensiva a Paola riteniamo che sia un servizio importante.
Ma a questo punto la domanda da porre a Zuccatelli ed eventualmente alla Bettelini è: ma i soldi spesi per la T. I. al 5° piano del P. O. di Paola, vista la relazione Capristo, e viste le dichiarazioni (che immaginiamo siano supportati da atti ufficiali) di Zuccatelli, dovevano essere spesi per il 3° piano del vecchio blocco Ospedaliero dove si sarebbe dovuta realizzare L’U. O. di Terapia intensiva?
Questa domanda la si pone a beneficio di tutti. La si pone anche al sindaco di Paola quale massima autorità in materia di sanità nel territorio paolano.
L’altra domanda che si pone è: che fine hanno fatto il lavori autorizzati al 3° piano del vecchio blocco ospedaliero per la realizzazione del reparto “Stabile e Definitivo” della Terapia intensiva di Paola?
La speranza è che la terapia intensiva dell’Ospedale di Paola veda al più presto la luce.